L’albero di giada è ritornato di gran moda negli ultimi anni, essendo una pianta succulenta estremamente facile da conservare e da preservare anche da parte di chi è poco pratico di giardinaggio o cura generale delle piante. In questo senso c’è stato un vero e proprio ritorno di fiamma e la crassula ovata, vero nome di questa specie nativa del Sudafrica, trovando spazio anche nelle case oltre che al di fuori. In particolare una tendenza comune è utilizzarla come pianta da interno anche in camera da letto.
L’albero di Giada è una pianta facile da gestire ma non sembra risulta essere adatta ad ogni contesto, mantenuta nella camera da letto, quali “conseguenze” ed effetti può portare? Proviamo a scoprirlo nelle prossime righe, esaminando tutti gli habitat più adatti (o meno) legati a questa pianta e perchè è ritornata così prepotentemente di moda.
Albero di giada in casa
L’albero di giada è una pianta come accennato, non europea o continentale, bensì legata al continente sud Africano, ed è riconoscibile dalle foglie dall’aspetto rotondo che hanno causato anche il nome di pianta della fortuna, in quanto le foglie ricordano le monete (per questo è anche considerato un vegetale di buon auspicio “economico”.
E’ una pianta succulenta, abituata ai climi mediamente aridi e precipitazioni poco spiccatamente diffuse, per questo motivo ha bisogno di poche innaffiature e può essere adatta tranquillamente come pianta da esterno ma anche da interno, che comunque non costituisce la migliore opzione essendo una specie che ha bisogno di tanto luce. Ma la camera da letto perchè “no”?
Perchè non in camera da letto?
Per due motivazioni principali, prima di tutto va ricordato quanto appena detto: è una pianta abituata agli ambienti soleggiati, quindi la luce artificiale non è sufficiente per la pianta a meno che di non poterla posizionare nei pressi di una luce solare, ad esempio poco lontano da una finestra o un balcone.
Il secondo motivo è diverso ma è quello che maggiormente impatta sulla nostra salute: l’albero di Giada è una ottima forma di “filtro” nei confronti dell’aria viziata, ed è in grado di depurare anche l’aria contaminata dal formaldeide, sostanza che spesso si trova nelle vernici ma anche negli oggetti realizzati industrialmente oltre che in vari solventi. Però la camera da letto è naturalmente “frequentata” di notte e durante questo lasso di tempo la pianta rilascia un apporto più che discreto di anidride carbonica, a differenza del giorno quando rilascia ossigeno mentre “cattura” l’anidride carbonica. Questo può contribuire in modo negativo sulla qualità del sonno, quindi è meglio scegliere un’altra camera per l’albero di giada.