Collezionare monete antiche, appartenute al vecchio conio italiano, ovvero alla Lira, è quello a cui tende qualunque collezionista, anche tra i meno incalliti, perché all’interno di questo mondo numismatico che non risulta ancora molto lontano dai nostri tempi, si celano tuttavia degli esemplari che con il passare del tempo stanno assumendo un valore di grande respiro.
Si tratta certamente di monete in questo caso che presentano delle speciali particolarità, tra cui il fatto di essere monete emesse per eventi particolari, oppure perché si tratta di prime stampate, quelle di prova per intenderci, o ancora perché sono monete non destinate alla circolazione, quindi le cosiddette Fior di Conio, con cui si presentano le nuove caratteristiche di monete già esistenti.
Le 100 lire prova: perché sono così importanti?
Ci sono delle monete, in particolare, che hanno rappresentato uno spaccato della storia italiana, e che oggi possono arrivare a toccare cifre davvero considerevoli, decisamente più elevate dello stesso prezzo nominale della moneta in questione. E’ il caso della moneta da 100 Lire dedicata a Guglielmo Marconi; questa moneta, in special modo, ha un valore che può raggiungere anche i 350 euro.
Si tratta di una moneta emessa nel lontano 1974, per ricordare in particolare il famoso scienziato Guglielmo Marconi, a cento anni dalla sua nascita. Ne esistono tre versioni: due di prova e infine quella definitiva, che è quella che poi è stata diffusa in tutto il Paese. Le caratteristiche di queste monete sono tra loro molto differenze, ragione per cui la prima prova sembrerebbe non essere andata subito in porto.
Ecco le tre variazioni delle monete da 100 Lire dedicate a Marconi
Generalmente, quando una prima moneta di prova non va bene, questa viene messa da parte, pensando di elaborare una nuova idea per una moneta che invece possa essere più definita e adatta allo scopo per cui viene realizzata. Ecco perché è importante definire tutti gli aspetti cardine per l’emissione di una moneta speciale, come in questo caso; ecco le tre monete come sono state pensate:
- quella più comune, pesa 8 grammi e nella facciata del dritto compare Marconi, contornato dalla scritta in stampatello maiuscolo di Repubblica Italiana; sul rovescio, invece, è presente una radio del 1926, con il nome dell’inventore. Questa moneta se in FdC vale 2 euro.
- prima versione di prova: diciamo che non ci sono differenze sostanziali tra le due prove, fatta eccezione che questa è in argento quasi puro, ha un peso di 11 grammi e può arrivare a valere fino a 350 euro.
- seconda versione di prova: identica alla moneta comune, composta in acmonital, quindi solo il materiale la differenzia dalla prima prova e vale 250 euro.
Questa moneta è molto valida e in ognuna di questa alternativa rappresenta uno spaccato della storia numismatica del nostro Paese. E’ chiaro che più è raro, quindi meno pezzi ci sono in giro, più il suo valore aumenta, come nel caso proprio della prima moneta di prova che rappresenta una vera e propria rarità, qualcosa a cui mirano tutti i collezionisti più incalliti e più ambiziosi di arricchire la loro stessa collezione.
Quello che più di ogni altra cosa interessa raccomandarvi è di concentrare le vostre forze e attenzioni, verso esemplari che hanno un valore collezionistico che non sempre corrisponde al valore nominale, in questo di appena 100 lire. Si punta piuttosto alla ricerca di particolari, di tutto ciò che questa moneta è in grado di raccontare al di là del suo valore estrinseco.