Vecchia moneta da 10 centesimi: se trovi questa sei ricco sfondato

Le monete vecchie o recenti come quella da 10 centesimi possono valere parecchio di più dell’equivalente valore facciale, che sia ancora in corso di valore oppure no, infatti con centesimi si può fare riferimento a varie valute, con l’arrivo dell’euro siamo soliti aver reintegrato l’idea di questa forma di denominazione “minore”. Ma quanto può valere una vecchia moneta da 10 centesimi?

Dal punto collezionistico sicuramente molto perchè i centesimi di lira hanno costituito una delle forme monetarie più diffuse in assoluto per svariati decenni, fino a non troppi anni prima della seconda guerra mondiale, e pochi decenni prima hanno avuto anche un rilevante peso in fatto di potere d’acquisto. Ma oggi quali sono le monete da 10 centesimi più rare?

Vecchie monete di valore

Diffuse in varie leghe di metallo le monete da 10 centesimi hanno avuto un vero e proprio di prima diffusione, seguita da una ascesa ed una caduta fino ad una forma di utilizzo relativo quando la lira ha iniziato a perdere valore in particolare tra le due guerre mondiali, quando ha sofferto di un importante deprezzamento. I decimi della lira inclusi i 10 centesimi sono abbastanza rari ma non tutti allo stesso modo.

Con la fine della seconda guerra mondiale e con il passaggio da monarchia a repubblica le nuove monete a partire dal 1946 non hann contemplato i centesimi che sono quindi divenuti pezzi fuori corso. Per questo da tempo fin dai tempi della lira “moderna” i centesimi sono considerati abbastanza rari ma anche per questo interessanti.

Valore odierno

Sono molti i pezzi riconoscibili perchè presentano una dicitura spesso scritta in termini numerici ma anche in lettere: molte monete sono in argento altre addirittura in oro, ma quelle di inizio novecento spesso presentano una fattura in altri materiali come il nichelio, anche a causa di varie ristrettezze del tempo. Un esempio sono le monete da 10 centesimi con Vittorio Emanuele II.

  • Sono le prime monete di tale valore del Regno d’Italia
  • Data la natura primordiale di stato, l’Italia non era in grado di sviluppare da sola le monete di questo tipo, per questo molti esemplari presentano dicutre di altre nazioni europee come Parigi o Bruxelles
  • Il valore facciale è scritto in lettere, sull’altro lato è presente il volto del primo re d’Italia

Il valore è molto interessante se si riesce a trovare una moneta davvero ben conservata, essendo comunque non così rare. Il valore iniziale era non così alto ed in pochi decenni questi esemplari sono stati sostituiti da tanti altri, fino alla fine degli anni 30 del 20° secolo. Ma oggi quanto può valere una moneta di questo tipo se in ottimo stato?

In generale il valore è variabile da pochi euro se in condizioni non eccellenti fino a 800 euro se in condizioni Fior di Conio. Annate specifiche come il 1866 se presentano la dicitura OM oppure se è assente (ossia evidenzia la provenienza dalle zecche di Strasburgo o Parigi), il valore può quantomeno raddoppiare sempre se in Fior di Conio.

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